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Commissione Europea: nuove linee guida per trasporto merci

(come riportato da Daniela Palermo su Le Strade dell’Informazione)

Tenere aperti i valichi per garantire la circolazione delle merci attraverso l’Unione durante la pandemia di coronavirus. È il monito della Commissione europea rivolto a tutti gli Stati membri affinché non compromettano la movimentazione degli approvvigionamenti. Dopo che alcuni paesi avevano chiuso i propri confini allo scopo di contenere il contagio, da Bruxelles arrivano nuove linee guida per gestire le frontiere e tutelare la catena dei rifornimenti in tutta l’Unione: gli stati sono tenuti a designare tempestivamente tutti i pertinenti punti di valico delle frontiere interne della rete Transeuropea di trasporto (Ten-T) come valichi di frontiera “di tipo preferenziale”. Questi valichi dovranno essere aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalle merci trasportate. L’attraversamento delle frontiere, compresi gli eventuali controlli e screening sanitari, non dovrebbe richiedere più di 15 minuti.

L’obiettivo è “proteggere le catene di approvvigionamento dell’Ue in queste difficili circostanze e fare in modo che sia le merci, sia i lavoratori del settore dei trasporti possano viaggiare senza ritardi ovunque sia necessario”, ha spiegato la commissaria europea per i trasporti Adina Valean. Con le informazioni diramate oggi, Bruxelles vuole tutelare anche la salute di chi lavora nel comparto: “Oggi più che mai – ha sottolineato Valean – è importante avere un approccio collettivo e coordinato al trasporto transfrontaliero. Le corsie preferenziali (cosiddette ‘green lanes’) sono specificamente concepite anche per proteggere i lavoratori del settore, che si trovano in prima linea in questa crisi. Questa serie di raccomandazioni agevolerà la loro missione già logorante e renderà il loro lavoro più sicuro e più prevedibile”.

Con l’istituzione dei valichi di frontiera di tipo preferenziale, infatti, le procedure saranno ridotte e ottimizzate a quanto strettamente necessario. I controlli e gli screening dovranno essere effettuati senza che i conducenti debbano abbandonare il proprio veicolo, e i conducenti stessi sottoposti solo a controlli minimi. Gli autotrasportatori non saranno tenuti a esibire documenti che non siano il documento di identità e la patente di guida e, se necessario, una lettera del datore di lavoro.

L’indicazione per gli Stati, inoltre, è quella di considerare valida la presentazione o la visualizzazione elettronica dei documenti. Nessun veicolo per il trasporto merci e nessun conducente dovrà subire discriminazioni, indipendentemente dalla sua origine e destinazione, dalla nazionalità del conducente o dal paese di immatricolazione del veicolo. Il monito è chiaro: “Alla luce della situazione attuale – si legge nel comunicato diramato questa mattina – gli Stati membri sono esortati a sospendere temporaneamente tutte le restrizioni di accesso alla rete stradale attualmente vigenti nel loro territorio, come quelle durante il fine settimana o la notte e i divieti settoriali”.

L’invito della Commissione, inoltre, è quello di predisporre corridoi di transito sicuro per consentire ai conducenti privati e ai loro passeggeri, ad esempio i lavoratori del settore sanitario e dei trasporti, come pure ai cittadini dell’Ue che tornano nei rispettivi paesi d’origine, di qualunque nazionalità essi siano, di attraversare direttamente il paese in via prioritaria e in ogni direzione necessaria lungo la rete Ten-T. La condizione da rispettare è quella di attenersi scrupolosamente al percorso designato e di effettuare le pause minime necessarie. Gli Stati membri dovrebbero garantire che almeno un aeroporto sia operativo per i voli di rimpatrio e di soccorso internazionale.

Per mantenere attivo il settore dei trasporti, infine, la Commissione raccomanda agli Stati di intervenire per garantire la libera circolazione di tutti i lavoratori che partecipano al trasporto internazionale. In particolare, dovrebbero essere soppresse regole quali le restrizioni di viaggio e la quarantena obbligatoria per i lavoratori del comparto che non presentano sintomi. Stando a quanto prescritto dall’Ue, gli Stati membri non dovrebbero esigere che i lavoratori dei trasporti rechino con sé un certificato medico per dimostrare di essere in buona salute.