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Consumo di suolo: ulteriore rinvio per il DDL

Ennesimo stop per il DDL sul consumo di suolo che rischia di naufragare per sempre.

Il provvedimento, che propone la realizzazione di nuovi edifici e promuove la rigenerazione urbana, doveva andare in Aula ma le Commissioni Parlamentari hanno avanzato dubbi; sono infatti emersi dubbi sul carico organizzativo eccessivo per i Comuni e sul coordinamento tra le regole del disegno di legge e quelle che disciplinano i rapporti tra i diversi livelli di Governo in materia di pianificazione.

Di recente erano stati presentati alcuni emendamenti in commissione che puntavano soprattutto a potenziare il ruolo delle Regioni, dando anche un ruolo più pervasivo ai pareri della Conferenza unificata in diverse procedure. Veniva inoltre esplicitato che le nuove regole non si applicano ai centri storici, salvo espressa autorizzazione della sovrintendenza. Veniva prevista la possibilità di introdurre una fiscalità di vantaggio per le operazioni di rigenerazione urbana. Infine, la delega al Governo per definire un provvedimento organico in materia di rigenerazione avrebbe dovuto essere attuata senza ulteriori oneri per il bilancio dello Stato.

Però gli uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle commissioni riunite VIII e XIII hanno convenuto di sottoporre all’attenzione della presidenza della Camera l’esigenza di rinviare l’inizio dell’esame del provvedimento in assemblea al fine di disporre del tempo necessario per valutare gli esiti di un preannunciato prossimo incontro degli enti locali con il Governo in sede di Conferenza unificata sul provvedimento in questione, attesa l’incidenza della normativa ivi recata sugli ambiti di competenza delle realtà territoriali.

Prima di proseguire l’esame parlamentare, sarà necessario il via libera di Regioni e Comuni, poiché molte delle procedure inserite nel DDL portano un appesantimento degli adempimenti a loro carico.

Questo fermo per il provvedimento potrebbe essere quello definitivo.